Con una durata di quasi 30 anni, il Raiffeisen Azionario Europa dell’Est è uno dei primi fondi azionari di Raiffeisen Capital Management. Allora come oggi, esso rappresenta una delle competenze chiave dell'azienda: la gestione delle azioni dell'Europa orientale. Tuttavia, in questi tre decenni sono successe molte cose, motivo per cui anche questo fondo sta ri-orientando il proprio focus, diventando sostenibile e, dal 2 agosto 2023, cambiando denominazione in Raiffeisen Azionario Europa Centrale-ESG.
Raiffeisen Azionario Europa Centrale-ESG: nuova composizione geografica, migliore diversificazione
In futuro, il Raiffeisen Azionario Europa Centrale-ESG si concentrerà sui paesi dell'Europa centrale e sull'Austria. Investirà quindi principalmente in azioni di società che hanno sede o svolgono le proprie attività principali in Polonia, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Lituania, Lettonia ed Estonia. Ciò include anche società con sede al di fuori di questi paesi, ma che svolgono una parte significativa della propria attività nella regione. La nuova struttura consentirà una migliore e più ampia diversificazione degli asset del fondo. Circa 150 diverse società sono attualmente prese in considerazione come potenziali investimenti. Ma solo poco meno della metà di questi troverà posto nel portafoglio del fondo nel prossimo futuro. Perché?
Il passaggio verso un approccio di investimento sostenibile
In futuro, nella selezione azionaria verranno utilizzati i criteri ESG, ovvero gli aspetti sociali, le questioni ambientali e il tipo di gestione (di “governance”) aziendale saranno presi in considerazione nelle decisioni di investimento. Un determinato livello ESG minimo è previsto sia per le singole società in portafoglio che per il fondo nel suo complesso (valore medio minimo), il che significa che l'universo di investimento si sta attualmente riducendo a circa 70 titoli azionari.
Inoltre, verranno considerati i 17 “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” delle Nazioni Unite. In linea di principio, non vengono effettuati investimenti nell'industria degli armamenti o in società che violino i diritti umani e del lavoro o il cui giro d’affari sia generato dalla produzione, dall'estrazione o - in parte sostanziale - dalla lavorazione, dall'utilizzo o da altri servizi riconducibili al settore del carbone. Nel far ciò, possiamo attingere alla nostra pluriennale esperienza negli investimenti sostenibili e nel dialogo attivo con le aziende.
Europa centrale: crocevia e regione in crescita
Nonostante le turbolenze economiche sulla scia della pandemia e della successiva guerra in Ucraina, la regione dell'Europa centrale e orientale (informazioni sui mercati emergenti dell'Europa orientale) rimane su un solido percorso di crescita, con una crescita economica circa doppia rispetto ai “vecchi” Paesi UE. La regione ha ancora un buon potenziale economico a lungo termine. La funzione di “ponte verso la Russia” non è più disponibile, per il momento. Tuttavia, questa funzione è tuttora attiva in molti paesi asiatici e questa potrebbe persino intensificarsi a causa dei recenti eventi. L'attenzione del Raiffeisen Azionario Europa Centrale-ESG si concentrerà quindi su paesi economicamente di successo e politicamente stabili. Grazie a questa focalizzazione e alla rinuncia agli investimenti in Russia e Turchia, la performance del fondo dovrebbe tendere a fluttuare meno che in passato. Anche se ciò è molto probabile, ovviamente questa previsione non può essere garantita.
Il tema della convergenza rimane intatto, le valutazioni sono attraenti
La “tendenza alla convergenza” rimane del tutto intatta, come la graduale convergenza dei redditi ai livelli dell'Europa occidentale. La regione beneficia anche di un notevole supporto finanziario dell'Unione Europea. Il processo di recupero economico in corso dovrebbe giovare principalmente al settore bancario, ai consumi, alle infrastrutture e all'edilizia. Le valutazioni dei titoli si attestano su livelli storicamente bassi (rapporto prezzo/utile di circa 7) e ben al di sotto della media di lungo periodo (>11). Parte degli sconti di valutazione sono ovviamente dovuti ai rischi più elevati, ad esempio quelli derivanti da sviluppi (geo)politici. In parte, però, essi riflettono semplicemente un promettente profilo di rischio-rendimento in una regione che tende ad essere sottorappresentata e talvolta sottovalutata dagli investitori internazionali, e che attende di essere (ri)scoperta.
Gli investimenti in fondi sono associati a rischi elevati, che potrebbero anche comportare la perdita del capitale investito. Nell'ambito della strategia d'investimento, è possibile investire in strumenti derivati in misura prevalente (in relazione al rischio a ciò associato). Il fondo presenta una volatilità elevata, vale a dire che i valori delle azioni sono soggetti a grandi fluttuazioni al rialzo e al ribasso in brevi periodi di tempo, per cui non si possono escludere perdite del capitale investito.